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venerdì 1 marzo 2013

Biancaneve... e il Rosso....

Macchina fotografica; Canon EOS 1100D
F/4.0   ISO: 1600
Distanza focale: 50.0mm
Tempo esposizione: 1/25

Macchina fotografica; Canon EOS 1100D
F/5.6   ISO: 800
Distanza focale: 50.0mm
Tempo esposizione: 1/25

Macchina fotografica; Canon EOS 1100D
F/1.8   ISO: 1600
Distanza focale: 50.0mm
Tempo esposizione: 1/3200

Macchina fotografica; Canon EOS 1100D
F/1.8   ISO: 1600
Distanza focale: 50.0mm
Tempo esposizione: 1/3200

Macchina fotografica; Canon EOS 1100D
F/1.8   ISO: 1600
Distanza focale: 50.0mm
Tempo esposizione: 1/3200

Macchina fotografica; Canon EOS 1100D
F/4.0   ISO: 800
Distanza focale: 50.0mm
Tempo esposizione: 1/25

Macchina fotografica; Canon EOS 1100D
F/1.8   ISO: 1600
Distanza focale: 50.0mm
Tempo esposizione: 1/3200

Macchina fotografica; Canon EOS 1100D
F/1.8   ISO: 800
Distanza focale: 50.0mm
Tempo esposizione: 1/3200

Macchina fotografica; Canon EOS 1100D
F/1.8   ISO: 800
Distanza focale: 50.0mm
Tempo esposizione: 1/3200

Macchina fotografica; Canon EOS 1100D
F/1.8   ISO: 800
Distanza focale: 50.0mm
Tempo esposizione: 1/3200

Macchina fotografica; Canon EOS 1100D
F/1.8   ISO: 800
Distanza focale: 50.0mm
Tempo esposizione: 1/3200

Macchina fotografica; Canon EOS 1100D
F/1.8   ISO: 800
Distanza focale: 50.0mm
Tempo esposizione: 1/3200

Macchina fotografica; Canon EOS 1100D
F/3.2   ISO: 800
Distanza focale: 50.0mm
Tempo esposizione: 1/3200

Macchina fotografica; Canon EOS 1100D
F/1.8   ISO: 800
Distanza focale: 50.0mm
Tempo esposizione: 1/3200

Macchina fotografica; Canon EOS 1100D
F/3.2   ISO: 800
Distanza focale: 50.0mm
Tempo esposizione: 1/3200

Macchina fotografica; Canon EOS 1100D
F/3.2   ISO: 800
Distanza focale: 50.0mm
Tempo esposizione: 1/3200

Macchina fotografica; Canon EOS 1100D
F/3.2   ISO: 800
Distanza focale: 50.0mm
Tempo esposizione: 1/3200

Macchina fotografica; Canon EOS 1100D
F/3.2   ISO: 800
Distanza focale: 50.0mm
Tempo esposizione: 1/3200

Macchina fotografica; Canon EOS 1100D
F/1.8   ISO: 800
Distanza focale: 50.0mm
Tempo esposizione: 1/3200

Macchina fotografica; Canon EOS 1100D
F/1.8   ISO: 800
Distanza focale: 50.0mm
Tempo esposizione: 1/3200

Macchina fotografica; Canon EOS 1100D
F/1.8   ISO: 800
Distanza focale: 50.0mm
Tempo esposizione: 1/3200

Macchina fotografica; Canon EOS 1100D
F/1.8   ISO: 800
Distanza focale: 50.0mm
Tempo esposizione: 1/3200

Macchina fotografica; Canon EOS 1100D
F/1.8   ISO: 800
Distanza focale: 50.0mm
Tempo esposizione: 1/3200

Macchina fotografica; Canon EOS 1100D
F/4.0   ISO: 800
Distanza focale: 50.0mm
Tempo esposizione: 1/3200

Macchina fotografica; Canon EOS 1100D
F/4.0   ISO: 800
Distanza focale: 50.0mm
Tempo esposizione: 1/3200

Macchina fotografica; Canon EOS 1100D
F/2.8   ISO: 800
Distanza focale: 50.0mm
Tempo esposizione: 1/3200

Macchina fotografica; Canon EOS 1100D
F/2.8   ISO: 800
Distanza focale: 50.0mm
Tempo esposizione: 1/3200

Macchina fotografica; Canon EOS 1100D
F/2.8   ISO: 800
Distanza focale: 50.0mm
Tempo esposizione: 1/3200

Macchina fotografica; Canon EOS 1100D
F/2.8   ISO: 800
Distanza focale: 50.0mm
Tempo esposizione: 1/3200

Macchina fotografica; Canon EOS 1100D
F/2.8   ISO: 800
Distanza focale: 50.0mm
Tempo esposizione: 1/3200

Macchina fotografica; Canon EOS 1100D
F/4.5   ISO: 800
Distanza focale: 50.0mm
Tempo esposizione: 1/3200

giovedì 28 febbraio 2013

Lezioni di fotografia - Luigi Ghirri

Luigi Ghirri (Scandiano 1943-Roncocesi di Reggio Emilia 1992) ha rinnovato con le sue fotografie il nostro modo di guardare il mondo, e c’è un’intera generazione di fotografi che non potrebbe esistere senza la sua opera. Durante il 1989 e il 1990 Ghirri ha tenuto una serie di lezioni sulla fotografia all’Università del Progetto di Reggio Emilia, lezioni che sono state trascritte, e in questo libro per la prima volta pubblicate; ognuna corredata dalle fotografie e dalle immagini che mostrava agli studenti e di cui parlava.
È un libro di grande utilità per avviarsi all’arte della fotografia e all’arte di Luigi Ghirri, e per pulirsi un po’ lo sguardo.



Una buona fotografia smaschera il mondo

Siamo nel 1989 e Ghirri è al culmine del suo lavoro, cui una morte improvvisa metterà termine solo tre anni dopo. Si tratta di trascrizioni da un nastro, conversazioni fatte a braccio, che riguardano il ruolo del fotografo contemporaneo, la tecnica, l'uso della luce, la trasparenza, la storia della fotografia, la grafica editoriale.
Il fotografo emiliano commenta foto proprie e altrui, spiega cosa è oggi un fotografo, come lavora, come si rapporta con la tradizione. Dà una definizione calzante di sé, della sua formazione e del suo lavoro: non è andato a scuola in un laboratorio di fotografia o in uno studio, non è fotoreporter, non è fotoamatore passato al professionismo, non è membro di una agenzia fotografica. È un uomo che guarda dentro una macchina fotografica. Queste lezioni di metodo sono, non meno del libro di Scianna, lezioni di etica. Dello sguardo, prima di tutto. Certo, Ghirri non è un fotografo di prima linea, uno che è là dove l'uomo viene colpito, massacrato, distrutto. Spira nelle sue immagini un'aria di grande equilibrio: foto spesso senza figure umane, immagini di paesaggi, luoghi. Foto incantate e incantatrici.
Quella di Ghirri non è una scelta casuale; egli cerca «un rapporto minimamente più approfondito con il visibile». Il suo scopo è quello di pulire il nostro sguardo dal già-visto, dai luoghi comuni. Il fotografo emiliano non ha denunciato nulla, o quasi, neppure lo scempio del paesaggio.Ma ha fatto qualcosa di più, di cui oggi abbiamo molto bisogno: ci ha insegnato a guardare il mondo. In positivo. La fotografia era per lui un «modo di relazionarsi col mondo», in cui il segno di chi fotografa è certo forte, ma orientato a trovare un equilibrio tra l'interno e l'esterno, tra l'interiorità del fotografo e il mondo là fuori: «che vive al di fuori di noi, che continua a esistere senza di noi e continuerà a esistere anche quando avremo finito di fare fotografia».
Oggi che la fotografia, grazie alle macchine digitali e ai cellulari, è dilagata al di là dei confini del fotogiornalismo e della foto d'autore, la lezione di Ghirri diventa ancora più preziosa, non superata, come ha invece scritto Michele Smargiassi su la Repubblica recensendo il libro, proprio perché il tema dello sguardo si propone a tutti e non più solo ad alcuni. Dai tempi epici ed eroici del fotogiornalismo ai tempi prosastici della fotografia-di-tutti. La lezione etica di Luigi Ghirri è ancora più contemporanea, perché riguarda tutti. Un libro prezioso, poetico e indispensabile perché «il mondo continui a guardare il mondo».


mercoledì 27 febbraio 2013

Moma NY

MoMa - The Museum of Modern Art

1800-1900

Benjamin Brecnell. Inglese, 1815-1894

F of Fontainebleau Gustave Le Gray. Francese, 1820-1882





Entrambi i fotografi hanno scelto come soggetto la natura, ponendo in primo piano un albero preciso.  Gustave Le Gray fotografa l'albero quasi per intere mettendo in risalto il tronco.
Benjamin Brecnell, invece, fotografa l'albero inquadrando solo le radici e l'inizio del tronco.
















The Fortess of Ehrenbreistein Charles Mrville. Francia, 1816-1879



Ponte Nomentano, Rome Frédéric A. Flacheron. Francia 1813-1883



I due autori scelgono come soggetto il ponte. Frédéric A. Flacheron fotografa il ponte per intero, da lontano. Al contrario Charles Mrville fotografa il ponte da molto vicino e lo sfrutta come cornice per il paesaggio che vi è oltre esso.


1920-1930

Torso Imogen Cunningham. Americano, 1883-1976


Torso Man Ray. Americano, 1890-1976


Il soggetto scelto è un torso di donna. Man Ray sfrutta la luce per evidenziare il petto e l'addome della donna, sfrutta l'ombra delle tende della finestra vicina, come decorazioni sul corpo della fanciulla. Imogen Cunningham, è meno poetico, l'inquadratura è differente, è frontale e non di profilo. Fotografa il petto e la zona facciale inferiore. L'ombra che sfrutta è più decisa e meno delicata.



Baby Nursing Tina Modotti. Italiana, 1896-1942

Wife and child of a sharecropper Arthur Rothstein. Americano, 1915-1985

Maternità. Il tema sviluppato in queste immagini è la maternità. Rothstein immortala una donna incinta con la figlia accanto, un momento quotidiano della vita di tutti i giorni, come anche Tina Modotti. La differenza è che in "Baby Nursing" c'è più intimità, viene sottolineato il rapporto tra madre e figlio.


New York at Night Berenice Abbott. Americana, 1898-1991

New York Ralph Steiner. Americano, 1899-1986


New York, città stupenda fotografata e sognata da molti. Questi due autori hanno voluto fotografare ciò che caratterizza la famosa megalopoli americana: i grattacieli. Steiner dal basso, sfruttando l'obbiettivo Fish-eye e Abbott dall'alto evidenziando le luci e l'altezza dei palazzi.

Chestnut Street Nicholas Nixon. Americano, 1947

 The Hug Nan Goldin. Americano, 1953

Sia Nixon che Goldin hanno immortalato un abbraccio, ma ciò che li differenza è il tipo di abbraccio raffigurato. Esistono diversi tipi: tra amanti, come "The hug"; tra fratelli come "Chestnut Street"; tra amici o parenti. Entrambi i fotografi ne hanno scelto uno e immortalato. Nixon a differenza di Goldin fotografa in bianco e nero, al contrario Goldin fotografa a colori, in questa foto sono accessi e attraggono l'attenzione.



Mirror, Glass, Water and Wine Abelardo Morell. Americano, 1948

Self-Portrait in Mirrors Isle Bing. Tedesca, 1931


Lo specchio è uno strumento sfruttato per riflettere la propria immagine, come difatti fa Isle Bing, ma nel caso di Morell lo specchio ha la funzione di riflettere oggetti, in questa foto come in altre (Mirror). 



Obbiettivo Decentrabile

Questi obiettivi speciali con i loro movimenti di basculaggio e di decentramento ampliano ulteriormente le possibilità fotografiche. I movimenti di decentramento consentono di ottenere un'ampia profondità di campo anche con apertura massima del diaframma e di mantenere a fuoco l'intero soggetto. I movimenti di basculaggio correggono l'effetto trapezoidale che si può osservare nelle foto di oggetti allungati, ad esempio di edifici, in modo che il soggetto non risulti distorto.


TS-E 17mm f/4L
Progettato per la fotografia in architettura, questo obiettivo vanta una distorsione minima e offre una nitidezza ottimale su tutto il campo visivo. La rotazione indipendente dei meccanismi di basculaggio e decentramento assicura la massima versatilità. 



TS-E 24mm f/3.5L II
Questo modello è stato messo a punto per offrire una qualità eccezionale dell'immagine anche ai margini dell'inquadratura. La rotazione indipendente dei meccanismi di basculaggio e decentramento consentono la massima libertà creativa.



Obiettivo decentrabile TS-E 45mm f/2.8


Obiettivo decentrabile TS-E 90mm f/2.8